8 Marzo 2017 – Nidaa Badwan, Cento giorni di solitudine.

Protagonisti di “Cento giorni di solitudine”, 21 scatti della giovane artista palestinese Nidaa Badwan che, vissuta nella striscia di Gaza, con la sua opera ha denunciato non solo le violenze vissute a causa della guerra con Israele dalla popolazione di quel territorio assediato ma anche il clima austero imposto dal governo autoritario di Hamas. L’indignazione nei confronti di un conflitto che non porta né vinti né vincitori ma anche l’arretratezza dei “suoi” che non capiscono e non accettano che una donna desideri essere un’artista ha spinto Nidaa a compiere una scelta di vita che è diventata un’opera d’arte. Il 19 novembre del 2013 la Badwan ha chiuso la porta della sua camera e non ne è più uscita per quattordici mesi. Isolatasi per più di un anno nella sua piccola stanza da letto a Deir Al-Balah, nel sud della Striscia, la ventisettenne ha ricostruito, tramite la fotografia, vivide e coloratissime scene di vita quotidiana in netto contrasto con la realtà che la circondava all’esterno.

In occasione della Festa della donna l’8 marzo, la Galleria civica Mo.C.A. sarà presente a Palazzo Bertelli, Forte dei Marmi, dalle 17.30 con una visita guidata in presenza dell’artista Nidaa Badwan. L’esposizione,  Cento giorni di solitudine, ospitata al Mo.C.A. dal settembre 2015 al gennaio 2016,  è una rassegna fotografica che ci racconta un modo di vivere totalmente diverso dal nostro e che l’artista cerca di spiegare attraverso i suoi scatti: la difficoltà del governo di Hamas e la forza di una donna che è riuscita a liberarsi dalla dittatura che governa nei territori di Gaza.

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