La progressiva astrazione della pittura di Casorati.

Il progetto “Florilegio italiano, artisti – invitano artisti”, ideato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Montecatini Terme, si configura nella straordinaria opera di promozione di espressioni artistiche figurative contemporanee; ad oggi vanta, infatti, l’adesione di numerosi artisti di fama nazionale ed internazionale, di ambito e rango accademico, tra cui Francesco Casorati. Nei primi mesi del 2022 la collezione della Galleria Civica Mo.C.A., già solida e cospicua, si è infatti arricchita di due acqueforti firmate dall’artista torinese: si tratta di Tre Alberi e Albero.

Francesco Casorati nasce a Torino nel 1934 ed eredita dai genitori, entrambi pittori, la passione per le arti figurative. La prima mostra personale tenuta dall’artista si tiene nel 1954 alla Galleria del Sole di Milano; a questa esperienza segue un continuo e rigoglioso fiorire di inviti e partecipazioni a rilevanti rassegne di ambito nazionale. Nel 1955 Casorati prende infatti parte alla Biennale di Venezia dove torna nel 1962; nel 1959 viene ammesso alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma dove torna nel 1966. Nel corso della sua carriera partecipa anche ad altre rassegne italiane ed estere, tra cui: Mostra dei 60 Maestri tenutasi a Prato (1954), Pittori d’oggi Francia-Italia tenutasi a Torino (1957), Esposizione della giovane pittura italiana tenutasi sia a Mosca che a Praga.

Casorati si dedica anche alla docenza; dopo una prima esperienza al Liceo Artistico di Torino, nel 1976, sull’onda del successo professionale ottiene la cattedra di Decorazione all’Accademia Albertina di Torino. L’artista eccelle anche in questo campo: infatti, il rapporto che instaura con i suoi allievi si basa su un reciproco scambio di opinioni e su costanti confronti che garantiscono sia la crescita personale di allievi e Maestro, sia un arricchimento professionale e culturale.

È possibile ricostruire gli sviluppi della pittura di Casorati, che si inquadra nell’ambito dell’astrattismo, attraverso alcune celebri mostre personali che, dunque, segnano le tappe del suo percorso stilistico; le rassegne al Salon Olivetti di Parigi, a Palazzo Robellini di Acqui Terme e a Palazzo dei Diamanti di Ferrara rappresentano, infatti, i prodromi di una pittura che lentamente approda all’astrazione, composta di contenuti figurativi resi con campiture piatte di colori acrilici. Le successive rassegne alla galleria Dialoghi di Biella, alla galleria dello Scudo di Verona e alla galleria Peola di Torino materializzano, invece, i successivi sviluppi del suo stile che, mirato a riscoprire il piacere di una pittura più dolce e meno cerebrale, adotta i colori ad olio.

A partire dagli anni Novanta l’artista organizza mostre antologiche allestite in spazi pubblici; al Battistero di San Pietro di Asti; al Palazzo dei Sette di Orvieto; a casa Felicita di Cavatore; a Villa Vallero di Rivarolo Canavese. L’artista viene a mancare nel 2013 ma le sue opere continuano, tutt’oggi, ad essere richieste ed esposte nell’ambito di collettive, tra cui Dalla terra alla luna. Visioni e viaggi sull’astro d’argento realizzata nella splendida cornice di Palazzo Madama e promossa dalla Fondazione Torino Musei e Regione Piemonte (2019); Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea alla Reggia di Venaria (2021); RiConnessioni. Natura e ambiente tra ‘800 e contemporaneo nel Museo del Paesaggio di Verbania (2022).

Dal 1998 a tutt’oggi una sua installazione illumina ogni anno una strada di Torino all’interno del progetto Luci d’Artista.

In foto:

FRANCESCO CASORATITre alberi, 1992, acquaforte e acquatinta su tre matrici con fondino a inchiostro, ciascuna matrice cm 32×16,2, totale matrici cm 32×51,5

FRANCESCO CASORATIAlbero, 2000, acquaforte e acquatinta, cm 60×40