Cinque acqueforti a firma di Fulvio Leoncini entrano a far parte della collezione Mo.C.A. – Montecatini Contemporary Art. Il nome dell’artista contribuisce indubbiamente a consolidare la realtà espositiva della Galleria, indirizzata verso orizzonti contemporanei di sempre più ampio respiro; la donazione di queste opere, sommandosi ad altre grafiche ed incisioni, stimola infatti l’interesse della critica ed incoraggia la partecipazione di artisti di alto profilo che stanno omaggiando il Mo.C.A. con i propri lavori. Si rafforza, dunque, la preziosa realtà di questo spazio espositivo che si radica, con forza, entro il tessuto culturale a livello regionale e nazionale.
Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Statale d’Arte di Cascina, Fulvio Leoncini inaugura un’intensa attività artistica che lo porta ad esporre dal 1978 a tutt’oggi per numerose gallerie italiane, tra le più conosciute, apprezzate e rinomate. Dalla primissima partecipazione nell’ambito di una collettiva ospitata alla galleria Gadarte di Firenze segue infatti un continuo succedersi di rassegne ospitate tra Empoli, Castelfiorentino, San Miniato e San Giminiano fino a Livorno, Pisa, Lucca, Firenze e Santa Croce, con inviti a Cesenatico, Bologna, Chieti, Roma e Viterbo. Nel 2003 il suo nome varca i confini nazionali; l’artista espone, infatti, a Chamalieres nella regione dell’Alvernia (Francia) dove si tiene la Triennale Mondiale de l’Estampe. Nello stesso anno prende parte al progetto multimediale Terre del Rinascimento, curato da Silvia Bottinelli per il Museo Leonardiano di Vinci.
Tra i fondatori della Compagnia dei Liberi Incisori e Varia Umanità di Santa Croce sull’Arno, Leoncini è un attento osservatore dell’animo umano di cui incarna umiltà e moderazione:
Sono attratto dall’ombra e dal buio, mi piace accendere qualche lumino nel buio, ci ho provato e ci provo, tutto qui, niente di eccezionale.
Si descrive così, con poche e semplici parole; ma la sua Arte è molto di più. Su di lui hanno infatti scritto tra i più grandi artisti e critici contemporanei tra cui Piero Gambassi, Nicola Nuti, Valerio Vallini, Nicola Micieli, Romano Masoni, Luciano Della Mea, Silvia Bottinelli, Marco Giovenale, Antonella Serafini, Antonio Bobò, Sandro Parmiggiani, Fabrizio Mugnaini e Claudio Crescentini.
La tecnica in cui eccelle e che lo caratterizza è l’incisione che, difatti, gli permette di sperimentare la forza del contrasto generatosi tra luce e ombra; l’artista può così materializzare, con tratti vividi e graffianti, i sentimenti costituenti l’animo umano. Il dolore, il distacco, la rabbia, la pietà, la compassione, il potere, il senso di alienazione, la disperazione, la passione, la follia, la carne si manifestano attraverso le energiche scalfitture su rame; l’anima del singolo può dunque prendere forma attraverso le celebri acqueforti. Nell’audacia dei contrasti l’artista mostra di padroneggiare, contemporaneamente, sia la figura sia la composizione complessiva riuscendo, dunque, a proporre allo spettatore un’arte che è, essa stessa, esistenza.
In foto:
Solitaria, 1998, acquaforte su rame cm 16×11,2, es. IV/VII, tiratura VII es. siglati in cifre romane, stampata su carta Hahnemuhle dall’Autore.
La bestia dentro I°, 2002, acquaforte su rame cm 17,8×12,7, es. 1/20, tiratura 20 es in numeri arabi, stampata su carta Hahnemuhle dall’Autore.
La bestia dentro II°, 2002, acquaforte su rame cm 17,8×12,7, es. 1/20, tiratura 20 es in numeri arabi, stampata su carta Hahnemuhle dall’Autore.
La bestia dentro III°, 2002, acquaforte su rame cm 17,8×12,7, es. 1/20, tiratura 20 es in numeri arabi, stampata su carta Hahnemuhle dall’Autore.
La bestia dentro IV°, 2002, acquaforte su rame cm 17,8×12,7, es. 1/20, tiratura 20 es in numeri arabi, stampata su carta Hahnemuhle dall’Autore.