Ardelio Mucci

Ardelio Mucci: tra semplicità analitica e suggestioni duecentesche.

Marliana, classe 1945. Ardelio Mucci, fin da bambino incline al disegno, da ragazzo matura una spiccata vena creativa; si forma, perciò, all’Istituto d’Arte di Pistoia e poi prosegue gli studi alla Scuola di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma.

La sua carriera si concentra interamente sulla ricerca in campo artistico, relativamente agli aspetti legati al colore e alla prospettiva, e ben presto ottiene la cattedra di Discipline pittoriche al Liceo artistico di Lucca, cui segue l’incarico per l’Istituto d’Arte di Firenze e di Pistoia.

Nel corso del 2020 scrive Piccole memorie in una stampa, volume autobiografico in cui il Maestro racconta e riassume il percorso della propria esperienza umana e professionale.

Nell’autunno 2021 alla Galleria Civica Mo.C.A.  l’artista dona tre disegni su carta, dai titoli Studio per grande passe-partout, La Pittura e Amore ritrova Psiche. Il suo nobile gesto contribuisce ad ampliare la collezione dello spazio espositivo, già cospicua, e ad arricchire il patrimonio artistico e culturale della città.

I disegni sono inquadrabili entro gli ambiti della pittura analitica in cui è chiaramente percepibile, come una eco, la lezione dei grandi maestri del Duecento che, dunque, influenza la resa nonché la percezione finale delle rappresentazioni; lo stile del Maestro è perciò peculiare ed è, a ragione, interpretabile in chiave metafisica.

A questo proposito, Micieli nota come l’artista faccia ricorso ad un repertorio figurativo di comune appartenenza per poter raccontare di se stesso; nota, cioè, come le opere di Mucci non siano meramente nozionistiche ma investite ed arricchite di sogni e proiezioni psichiche, ovvero di fervidi desideri e di struggenti malinconie, di ricordi che si perdono nel tempo e di ambienti familiari che, nella loro stessa semplicità figurativa, materiale e soggettiva, diventano poetici emblemi e potenti simboli artistici.

In foto: Ardelio Mucci, 1983, La Pittura, matite colorate su carta Magnani “Corona “, cm. 40×50 (parte disegnata) su foglio di cm 50×63

 Ardelio Mucci, 1981, Studio per grande passe-partout, matite colorate su carta sottile, cm 21×26

Ardelio Mucci, 1984, Amore ritrova Psiche, matite colorate su carta Fabriano “Palladio”, cm 30×41 (parte disegnata) su foglio di cm 50×63