La “maniera antica” e contemporanea di Luca Macchi

In collezione Mo.C.A. si aggiunge un significativo nucleo di dieci grafiche a firma di Luca Macchi che omaggia lo spazio espositivo con questa corposa donazione composta di incisioni, acqueforti e disegni. Le opere sono il frutto della lunga ricerca sulla figura umana che ha contraddistinto il lungo ed intenso percorso dell’artista, di formazione accademica, noto e apprezzato sia in Italia sia all’estero per la straordinaria capacità di superare limiti geo-culturali e cronologici.

Accademico d’onore all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si è diplomato, fin dagli esordi Macchi si dedica alla ricerca stilistica sulla figura umana che si struttura alla “maniera antica”, cioè sul rigore e bilanciamento di gusto classico con pose e sembianze eroiche, ma che ammette anche contrastanti e stridenti suggestioni tra il contemporaneo ed il primordiale. L’artista inizia quindi uno studio che esige sperimentazioni polimateriche e tecniche che applica prevalentemente su opere d’arte sacra, con interessanti riflessi ed influenze anche in scenografia teatrale dove riscuote grande successo. Questo lungo lavoro di ricerca si materializza in una serie di dipinti, Magma, che trova collocazione in numerose esposizioni ospitate tra Lucca, Pisa, Firenze, Empoli, San Miniato e Certaldo; sono questi i prodromi di una lunga carriera artistica ed espositiva che vanta la partecipazione ad ulteriori mostre, italiane ed estere, a cui collaborano importanti nomi contemporanei. A questo proposito si ricordano: Provoc’Arte, la rassegna allestita al Dicastero alla Cultura della Repubblica di San Marino (1991); Luzi critico d’arte curata da Nicola Micieli ed allestita nel Museo di Doccia a Sesto Fiorentino (1997); Incisione Pisana del Novecento-eventi e protagonisti organizzata nella splendida cornice della Limonaia di Pisa (1998); Le Tavole della Luce ospitata a Villeneuve lez Avignon in Francia, nella Torre di Filippo il Bello (1999); Ex Voto per il millennio, curata da Nicola Micieli per lo splendido Museo Nazionale della Certosa di Calci (2000); Liricità e Sacralità alla Galleria La Pigna di Roma (2012); Luca Macchi-Immagine del Mito nelle sale del Palazzo Pretorio del Comune di Certaldo (2016); Luca Macchi, Le mura di Orfeo e altre edicole del sacro e del mito allestita negli ambienti di Palazzo Grifoni di Certaldo (2017) e Paesaggio immaginato nel Palazzo del Pegaso di Firenze, entrambe curate da Nicola Micieli con testi critici di Cristina Acidini (2018).

Il sodalizio con il poeta Mario Luzi ha rappresentato un cardine per la carriera dell’artista che, difatti, inizia ad interessarsi anche all’edizione di studi e grafiche; si dedica, perciò, alla pubblicazione delle sue ricerche coadiuvato dalla preziosa collaborazione dell’amico. Tra le numerose voci bibliografiche a suo titolo si ricordano Nel flusso e nell’incandescenza del sensibile, contenente una summa di testi dedicatigli da Luzi (2006), Dilvo Lotti, un maestro della pittura con prefazione di Antonio Paolucci (2007) e Dilvo Lotti, l’Arte e la Fede con prefazione di Carlo Pedretti (2008).

Tra il 1997 ed il 2016 si inquadra una significativa produzione di opere d’arte sacra; numerosi dipinti decorano infatti gli altari di chiese all’Albinatico, Montaione, Montopoli e San Miniato. In piccole località della campagna pisana è possibile inoltre ammirare decorazioni parietali e murali, come nel caso del santuario di Cigoli, dove si può ammirare il ciclo pittorico intitolato Parete della restituzione (2009), e della chiesa di San Matteo Evangelista a Moriolo che custodisce il Crocifisso d’altare. In questi stessi anni Macchi si dedica anche alla realizzazione di scenografie per importanti teatri italiani, tra cui il Teatro Colosseo di Roma, il teatro di Sant’Arcangelo di Romagna e per la Cattedrale di Taormina.

Il canto della vita, 2015
Dove sei Arte? Chi sei?, 2015
Poeta del Tempo del Sogno I, 2017
Poeta del Tempo del Sogno II, 2017
l sogno di Orfeo, 2005
Nella notte che comincia, 2005
Cavaliere di ventura, 1999
Anima errante, 2012
L’ombra di Antigone, 2013
Paradiso. Dalle tenebre alla luce, 2021

In foto:

Il canto della vita, 2015, grafite su carta cm 50×35

Dove sei Arte? Chi sei?, 2015, grafite su carta cm 50×35

Poeta del Tempo del Sogno I, 2017, grafite su carta cm 70×50

Poeta del Tempo del Sogno II, 2017, grafite su carta cm 70×50

Il sogno di Orfeo, 2005, acquaforte su zinco mm 393×297 (lastra), su carta Magnani di Pescia.

Nella notte che comincia, 2005, acquaforte su zinco mm 294×237 (lastra), su carta Magnani di Pescia.

Cavaliere di ventura, 1999, incisione a due colori su linoleum cm 40×50 (matrice), su carta Magnani di Pescia.

Anima errante, 2012, incisione a due colori su linoleum cm 39×54 (matrice), su carta Magnani di Pescia.

L’ombra di Antigone, 2013, incisione a due colori su linoleum cm 34×49 (matrice), su carta Magnani di Pescia.

Paradiso. Dalle tenebre alla luce, 2021, incisione a due colori su linoleum cm 35×52 (matrice), su carta Magnani di Pescia.