Le inconciliabili congiunzioni degli opposti. Roberto Rocchi in collezione Mo.C.A.

Florilegio Italiano – Artisti invitano artisti, rassegna ospitata in Galleria fino al settembre 2024, nata dall’omonimo progetto ideato e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Montecatini Terme, vanta in esposizione una scultura luminosa a firma di Roberto Rocchi.

Di formazione accademica, ad oggi docente di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Rocchi è figura di riconosciuta professionalità, dall’ingente carriera espositiva ed importante impegno in docenza; alle cattedre per gli Istituti di Napoli, Bologna, Sassari, Macerata, Foggia, Frosinone e Milano dove ha ricoperto anche ruolo di coordinatore e direttore della Scuola di Scultura, seguono infatti seminari e laboratori per la Governmant Gao Carving di Quyang e per la Taipei National University of the Arts di Taiwan.

Impegnato per personali e collettive, ha esposto da Ascoli Piceno ad Ancona, da Genova a Marina di Massa, da Pietrasanta a Carrara, da Volterra a Vicenza e Venezia, da Roma a Firenze e Lucca, da Bologna a Macerata, da Milano a Bergamo, a raggiungere Svizzera, Germania, Francia, Olanda, USA, Corea del Sud, Cina e Qatar dove ha preso parte alla XIII Biennial of Carrara, International exhibition of sculpture di Doha.

La critica contemporanea si è interessata ai suoi lavori; autori del calibro di Del Gobbo, Grosso Ferrando, Laghi, Ragghianti, Santini, Paloscia, Trombadori, De Micheli, Miceli, Birkhofer, Apa, Bertozzi, Carlesi, Rea, De Santi, Giumelli, Gualdoni, Mancini, Dehò, Cerritelli e Muccioli hanno firmato articoli e presentazioni. Opere del Professore, presenti in spazi pubblici da Santa Croce sull’Arno a Massa, da Ascona in Svizzera a Wageningen in Olanda a raggiungere Seul in Corea, irrobustiscono collezioni di Istituti italiani ed esteri dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada di San Giminiano all’ Het Depot Museum di Amsterdam.

Artista concettuale, Rocchi indaga supporto e colore per scoprirne spazialità generatrici di dimensioni altre, ai limiti del reale. La materia, la policromia e la luce consentono, difatti, al Professore di individuare sulle superfici occasioni di sperimentazione; legno, led e metalli si rivelano applicativi fondamentali che permettono al marmo di svelare equilibri apparentemente inconciliabili ma insiti nella sua stessa natura. La roccia si fa, sostanzialmente, foglio sottilissimo quasi fosse un tessuto delicato che, caricato di colore, propone illusioni nutrite da contrasti chiaroscurali e discrasie tra volumi e texture. L’arte del Professore è dunque un eterno divenire; è essenzialità pura che si mostra e di dimostra nella sua stessa eleganza; è panorama di contrasti in perfetto equilibrio; è kaleidoscopio di visioni e suggestioni nuove, tra reale ed irreale.   

In foto: Foglio di piombo con foglio di marmo, 2021, tecnica mista, cm 35×70.