Niccolò Niccolai. Esperanzador (L’incoraggiatore).

Classe 1948. Castelfiorentino. Niccolò Niccolai studia all’Accademia delle Belle Arti di Firenze dove frequenta la scuola del pittore Primo Conti con cui stringe un’amicizia indissolubile; al terzo anno si trasferisce all’Accademia di Roma dove studia alla scuola di pittura di Franco Gentilini. Il soggiorno romano consente al Maestro di approfondire i propri interessi artistici e culturali che lo portano a maturare un’intima spiritualità; si iscrive, così, all’Università Pontificia Lateranense ed entra a far parte di un gruppo di giovani con cui condivide una lunga esperienza formativa, di educazione cristiana, sotto la guida di Don Silvano Piovanelli e Don Loris Massimo Zannini. Il giovane Niccolai fa poi ritorno a Firenze, all’Accademia di Belle Arti, dove si laurea nel 1971 con il massimo dei voti; pochi anni più tardi, dal 1973, inizia ad insegnare Discipline Pittoriche e Plastiche al Liceo Artistico Leon Battista Alberti dove rimane fino al 2006.

Nel corso di questi anni, mosso dai molteplici interessi maturati nel tempo, il Maestro si dedica anche ad altre attività: dal 1985 inizia ad occuparsi di scenografia teatrale e dal 1988 al 2007 ricopre l’incarico di Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, Storici e Artistici di Firenze. Dal 1999 inizia a collaborare con l’Istituto ed il Museo di Storia della Scienza di Firenze e prende parte a diverse commissioni di studio per la progettazione di mostre politematiche.

Nel 2013 a Palazzo Panciatichi (Firenze) Niccolai inaugura una mostra antologica promossa dal Consiglio Regionale della Toscana e nello stesso anno viene onorato dall’Accademia delle Belle Arti con l’elezione ad Accademico d’Onore, titolo a cui segue l’elezione ad Accademico Corrispondente.

Nell’ottobre 2021 la Galleria Civica Mo.C.A. Montecatini Contemporary Art viene omaggiata di un’opera del Maestro: Esperanzador (L’incoraggiatore), bronzetto realizzato a cera persa, raffigurante un uomo che infonde speranza.

L’opera, che dunque entra ufficialmente a far parte della collezione dello spazio espositivo, incrementa il prestigio di un nucleo già notevole ed importante.

La vita e la carriera di Niccolai sono state scandite ed influenzate da incontri che hanno contribuito alla sua formazione professionale; dal gesuita Le Quit e Giovanni Lanza Del Vasto detto il Gandhi italiano, al regista Leo Toccafondi, alla scenografa Laura Stiattesi, compagna di lavoro e poi di vita. Nel corso della sua carriera il Maestro ha dunque vissuto diverse fasi stilistiche senza che l’una abbia mai interrotto bruscamente lo sviluppo della precedente; il suo modo di fare Arte è, dunque, il frutto di una continua ricerca che, utilizzando molteplici mezzi espressivi, lo annovera tra i Maestri fiorentini. Dopo un iniziale approccio al Futurismo e al Cubismo, Niccolai torna infatti al figurativo: pittura e scultura diventano mezzi espressivi, ovvero occasioni di partecipazione emotiva tra l’artista e lo spettatore. Nella profondità degli sguardi ritratti e negli ampi gesti dei suoi bronzi, il Maestro comunica un messaggio non semplicemente estetico ma fortemente intriso di indagine psicologica e di fede cristiana. La scelta di utilizzare molteplici supporti, dal segno pittorico al video, dalla performance all’installazione, non è casuale ma risponde alla chiara esigenza di far sì che i suoi lavori diventino veri e propri passi di un viaggio intellettuale e morale, teso alla comunicazione e alla complicità con l’osservatore. In foto: Niccolò Niccolai – Esperanzador (L’incoraggiatore), 2013, bronzo e cera persa, cm. 45x23x21