L’Anatomia Artistica di Maria Cristina Galli.

La Galleria Civica Mo.C.A. Montecatini Contemporary Art incrementa la propria collezione con una pregevole e delicatissima opera, Studio per spazio sonoro, a firma di Maria Cristina Galli, Vice Direttore dell’Accademia di Brera. Il merito di questo nuovo ingresso va al progetto Florilegio Italiano – Artisti invitano artisti, ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Montecatini Terme, di cui l’artista è stata graditissima sostenitrice.

Maria Cristina Galli si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, consegue un master ed un dottorato di ricerca alla Facultad de Bellas Artes di Granada dove diviene titolare del corso Corpo e spazio-Metodologie del disegno; dal 1992 insegna all’Accademia di Brera, di cui è attualmente Vice Direttore e membro del Consiglio Accademico, dove tiene i corsi di Anatomia Artistica e Progettazione per la Pittura. Maria Cristina ha tenuto lezioni e seminari in numerose facoltà europee da Granada a Porto e Lisbona, da Parigi a Marsiglia; ha pubblicato saggi e articoli su riviste universitarie e di settore; ha preso parte e ha coordinato numerosi progetti di ricerca e corsi di formazione presso accademie, università ed istituti di pregio da Brera, Milano, Venezia, Firenze a Londra, Granada, Madrid, Siviglia e Barcellona. Il suo curriculum vanta anche una corposa serie di partecipazioni a collettive e personali; dal 1996 l’artista ha preso parte a rassegne ospitate da gallerie di rilievo da Trieste a Venezia, da Pavia a Milano, da Bergamo a Roma e Amalfi, da Foggia a Trapani fino a raggiungere le città europee di Innsbruck, Bruxelles, Stoccolma in un continuo crescendo da Il Cairo ad Osaka, Lima, Valparaiso e Caracas.

Maria Cristina Galli si impegna in un profondo rinnovamento e sperimentazione del linguaggio artistico; la sua pittura è più di un gesto, più di una grafia, più di un’indagine introspettiva, più di un viaggio nel macrocosmo sentimentale, affettivo, razionale. La sua pittura è un’instancabile ricerca di una dimensione nuova rispetto alla realtà; è quindi una ricerca sui materiali, sullo spazio e sul supporto in relazione con l’ambiente. Così come gutta cavat lapidem allo stesso modo la sua pittura, tela dopo tela, indaga l’ambiente circostante per individuarne forme che restituiscano una nuova visione, più pura, del reale; la sua pittura è dunque capace di instillare il dubbio sulla natura stessa dell’Arte.

In questa continua indagine dell’ambiente e nell’incessante sperimentazione del gesto pittorico, mosso e sospinto dalla curiosità derivante dal piacere della scoperta ovvero dalla voglia di scoprire ciò che è invisibile agli occhi, il lavoro di Maria Cristina esige pazienza affinché le cose circostanti entrino in dialogo con l’artista, con il supporto, con i materiali e con lo spazio; e rispondano attraverso equilibri bilanciati, restituendo una realtà similare, perciò diversa, rispetto alla visione iniziale.     

L’artista – afferma – deve seguire un percorso che è come una linea; pulire le scorie che si porta dietro come un bisturi. Questa è Anatomia artistica; è dunque un processo che permette di scoprire nuove dimensioni attraverso nuovi equilibri; permette di operare una sezione, passare dentro la realtà come un taglio chirurgico; permette, dunque, di sfondare la superficie del visibile per scoprire l’invisibile e ricostruire un nuovo ambiente, dando nuovo significato alle medesime cose esso costituenti.

Il segreto, se così si può semplicisticamente definire, per riuscire in questa operazione sta nel cambiare il punto di vista sulle cose, siano esse singole e puramente materiche oppure concetti, ideali, valori, identità; cambiare la visione e paragonarsi con realtà attraverso gli ambienti e gli oggetti costituenti gli spazi comporta una più profonda comprensione del reale oggettivo e ne permette la restituzione in foggia nuova, altra, nettamente e idealmente più pura poiché alleggerita di superficialità e mistificazione.

In foto: Studio per spazio sonoro, 2022, tecnica mista ed encausto su carta intelata e tela, 81×122 cm