L’inusuale Minoli

Cantù. Classe 1942. Paolo Minoli si è contraddistinto entro il panorama artistico italiano per l’utilizzo, inusuale ed in chiave puramente sperimentale, della cromia in forti contrasti, con giochi geometrici e componente polimaterica. La sua ricerca, condotta nell’ottica di un’indagine della tridimensionalità, è sfociata sia su tela sia in sculture di dimensioni imponenti, in spazi pubblici.

Nel corso della sua carriera artistica ha esposto in numerose collettive e personali, su territorio nazionale ed estero: dalle prime esperienze nella sua città (Prima mostra del giovane pittore canturino, Palazzo La Permanente Mobili, 1960) ha raggiunto, solo per citarne alcune, Milano, Torino, Mantova, Brescia, Pavia, Bologna, Reggio Emilia, Firenze, Siena, fino alle più grandi capitali europee ed internazionali quali Zurigo, Varsavia, Edimburgo, Tokyo, San Pietroburgo, Taiwan.

Nel mese di febbraio 2022 il Comune di Montecatini Terme, su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura curatore dello spazio espositivo Mo.C.A., acquisisce Canoni e fughe, Dittico A e Canoni e fughe, Dittico B, opere che, dunque, vanno ad arricchire una collezione già importante e ragguardevole. I dittici, due serigrafie, si contraddistinguono per il rigore geometrico delle forme e per l’eccentricità dei colori: elementi, questi, la cui commistione genera straordinari effetti tridimensionali evocatori di movimenti ritmici, profondità e spazio.

Il giovane artista si diploma nel 1961 all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, sua città natale, dove poi insegna dal 1964 al 1978. Un anno più tardi gli viene affidata la cattedra all’Accademia di Belle Arti di Brera dove tiene il corso di “Cromatologia”; contestualmente, inizia a lavorare come consulente per aziende dedite alla produzione industriale di prodotti e materiali cromatici. Il 1980 segna l’inizio di un’attività anche nel campo dell’editoria: il Maestro pubblica un primo volume composto di 13 tavole in serigrafia, di cui le sequenze Cadenza e Relazione sono accompagnate dai versi di Alberto Veca, a cui segue Interazione 1970-1980, composto di 29 tavole serigrafiche e 4 fustellate con testi di Luciano Caramel e poesia di Alberto Veca. Già direttore della collana d’arte di edizioni “RS” di Como (1975-1986), dal 1986 al 1989 ha diretto anche il laboratorio serigrafico On Color insieme a Mario Radice, Carla Badiali, Aldo Galli, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Max Huber, Piero Dorazio e Mario Nigro. Nel 1999 è stato docente a contratto per il corso di Laurea in Architettura all’Istituto di disegno industriale dell’Università degli studi di Palermo; ha organizzato numerosi incontri, lezioni e seminari anche per Master e corsi professionalizzanti post laurea presso i più importanti istituiti di formazione su scala nazionale, dall’Accademia di Belle Arti di Brera alla Scuola interuniversitaria di Specializzazione della Lombardia, dall’Accademia di Belle Arti di Torino all’Accademia di Carrara, dall’Università Cattolica di Milano (Istituto di Storia dell’arte) e Politecnico di Milano (Facoltà d’Architettura) alla Ca’ Foscari di Venezia (Facoltà di Lettere e Filosofia). Notevole anche il suo impegno intellettuale nell’ambito di organizzazioni sostenitrici dell’Arte e della Cultura a livello nazionale: ha infatti ricoperto il ruolo di Presidente dell’Associazione Amici dei musei della città di Cantù, è stato membro del comitato scientifico della Galleria del Design e dell’Arredamento e della Collezione Bruno Munari di Cantù, nonché del Comitato Luigi Veronesi di Milano.

Il curriculum dell’artista vanta anche la partecipazione ad importanti eventi e manifestazioni: nel 1968 prende parte alla rassegna San Fedele (Milano) dedicata ai giovani pittori emergenti; l’anno successivo è presente alla collettiva Campo urbano, Interventi estetici nella dimensiona urbana, organizzata a Como ed incentrata sul tema del “colore segnale”. Nel 1982 viene invitato alla XL Biennale Internazionale d’arte di Venezia per il settore “Arti visive”; nel 1986 torna nel cuore della Serenissima per la sessantaduesima edizione della Biennale, per il settore “Colore” esponendo Sequenza A/D del 1977. Sulla scia di queste importanti partecipazioni, il suo nome varca i confini nazionali: nel 1990 in Germania viene pubblicata la monografia Paolo Minoli (opere dal 1966 al 1989) con testi di Matthias Bärmann e Luciano Caramel; nel 1992 nella Plaz di Saulgau viene collocata Nelle ali del vento, scultura d’acciaio di 8 m. d’altezza; due anni più tardi, nel 1994, nel parco del Museum Bertholdsburg di Schieusingen viene eretta Nelle ali del canto, scultura in acciaio di 7 m. di altezza. Nel 1997, alla pubblicazione del catalogo Paolo Minoli, dipinti e sculture (opere dal 1994 al 1997), segue la collocazione di Ballerina, scultura in acciaio di 9 m., sul lato nord della rocca dei Musei Civici di Riva del Garda. Nel 1999 l’artista viene invitato alla XIII Quadriennale d’arte di Roma; nello stesso anno, nel Parco della Scultura di Viadana viene installata Storie di Scena, dittico in acciaio corten di 4 m. di altezza. Nel 2001, nella Piazza Volta di Como, in occasione di un progetto di riqualificazione urbanistica, al centro della fontana firmata Mario Di Salvo viene collocata Stele, scultura in acciaio di 4,40 m. di altezza. Nel 2004 Cantù ospita Asteria… tra le pieghe del vento e la porta delle stelle, acciaio di dimensioni monumentali collocato all’ingresso della città. Nello stesso anno, a Brescia, l’artista partecipa ad una collettiva ospitata alla Galleria Lagorio Arte Contemporanea: in quell’occasione viene pubblicata la monografia Paolo Minoli. Opere 1974-2003.

L’artista si spegne a seguito di una grave malattia il 20 dicembre del 2004 nella sua casa; poco prima della sua scomparsa viene istituita Casaperlarte – fondazione Paolo Minoli, organizzazione fortemente voluta dal Maestro e finalizzata alla promozione dell’Arte contemporanea nelle sue diverse espressioni, mediante attività a livello regionale, nazionale ed internazionale.

In foto:

Canoni e fughe. Dittico A. e Canoni e fughe. Dittico B. Serigrafie. mm 440×440 ciascuna. Fogli: mm 500×500.