L’astrazione nell’Arte di Notargiacomo

Florilegio Italiano vanta un nuovo ingresso in collezione Mo.C.A.: Rosso Saturnino, a firma di Gianfranco Notargiacomo, si aggiunge infatti al corposo patrimonio del nostro spazio espositivo. L’artista, cui va questo tributo, si distingue sul panorama contemporaneo per opere concettuali-sperimentali di gusto fusion tra moderno e nostalgico risorgimentale.

Animo indomabile, in bilico tra forte impronta razionale e spiccata intelligenza emotiva, Notargiacomo si laurea in Estetica e si diploma all’Istituto d’Arte. Attratto dal piacere della scoperta, l’artista si impegna nello studio e nella ricerca delle ragioni più profonde della pittura su cui costruisce un’importante carriera professionale basata sul senso di fare arte dal punto di vista filosofico, gestuale e linguistico.

Notargiacomo inizia ad esporre agli inizi degli anni Settanta per storiche gallerie e spazi espositivi nazionali ed internazionali da Milano a Ferrara, da Mantova a Bologna, da Spoleto ad Ascoli Piceno, da Pescara a Napoli fino a raggiungere Parigi, Londra, Buenos Aires, Shangai e Taiwan. L’artista prende parte alla Biennale di Venezia (1982, 1986 e 2011), di Parigi (1973 e 1980), di Sydney (1988) e alla Quadriennale d’Arte di Roma (1999). Ingente anche l’impegno in docenza per Istituti di pregio: titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Notargiacomo ha insegnato anche alle Accademie di Firenze e Roma dove è stato insignito del titolo di Maestro Accademico Emerito. Onorato della nomina a Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica (2013), l’artista è stato nominato Accademico dell’Università Roma Tre (2016) e Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze (2022). La sua attività è stata ampiamente recensita da parte della critica contemporanea; Caroli, tra i più noti e stimati letterati italiani, ne esamina stile e concetto inserendolo nella nomenclatura dei neo-informali, vale a dire tra quanti impegnati a strutturare la storia dell’Arte in epoca post-modernista.

Le opere dell’artista si basano su di una pittura che “dipinge se stessa” e si materializza in scultura generatrice di cellule, aree, varchi spazio-temporali. Convinto che l’arte debba aderire all’esperienza quotidiana e debba, dunque, trarre forza dal presente inteso come summa di attimi contemporanei, Notargiacomo utilizza colore e luce per condensare frammenti di tempo da cui è attratto in maniera viscerale. Materia ed energia consentono stabilità strutturali e stasi morfologiche utili a morfogenesi di strutture composte di densità primigenia; opere e sculture si sviluppano, quindi, dallo spazio e nello spazio attraverso variazioni cromatiche generate dall’energia della luce. In bilico tra astrazione e figurazione, il processo creativo di Notargiacomo permette il recupero e la materializzazione di un dato emotivo primigenio, preziosa e sottile sostanza conoscitiva animata di pura energia vitale, indomabile e totalizzante. Le sue opere sono, pertanto, un ricco florilegio di zone inesprimibili appartenenti a spazi interiori incodificabili.

In foto: Rosso Saturnino, 2018 pigmenti acrilici su tela con inserti di lamiera, diametro cm 180