Il fasto visivo di Galardini e Cascella per la collezione civica.

La collezione della Galleria Civica accoglie le firme di Renzo Galardini e Tommaso Cascella, artisti noti a livello internazionale. Le opere, un acquerello ed una tecnica mista donate per “Florilegio Italiano”, sono attualmente in esposizione per l’omonima rassegna e saranno, perciò, apprezzabili fino al 15 settembre 2024.

Galardini, di formazione accademica, è artista di riconosciuta professionalità in ambito nazionale ed estero a raggiungere Germania e Stati Uniti. Tra le personali e collettive cui ha preso parte si ricordano: Artisti pisani (1977-Pisa, Fortezza San Gallo); Esposizione Nazionale Umberto Vittorini (1980-Pisa, Abbazia di San Zeno); Incontri a Pisa (1981-San Giuliano Terme); Presenza di grafica in Toscana (1981-Castiglioncello, Castello Pasquini); Arte per la pace e il lavoro (1984-Castiglioncello, Castello Pasquini); Biennale “Tono Zancanaro” (1986-Vico d’Elsa); Mostra d’arte grafica internazionale (1987-Tampa, Florida); 10a Mostra Città di Buti (1991-Buti); VI Mostra Biennale Internazionale della Grafica Fantastica (1992-Trento); Inciso altrove (1993-Cagliari); Monumentalmente Vostro (1996-Santa Croce sull’Arno); Incisione a Pisa nel XX secolo (1998-Pisa, Limonaia di Palazzo Ruschi); 1498-1998, atmosfere Savonarola (1998-Livorno); Arte per la vita (1999-Pisa e Camini di Catania); Ex voto per il millennio (2000-Calci); Made in Italy. Sei artisti contemporanei, (2003-Abilene, Texas); Repertorio per incisioni italiane, disegni e stampe (2007 e 2013-Bagnocavallo); sesto premio “Leonardo Sciascia” (2008-Milano, Castello Sforzesco); Fantasticart (2011-Pisa); Questo è il mio fiume (2012-Santa Croce Sull’Arno); Biennale d’Incisione Carmelo Floris” (2012-Nuoro); Viva Verdi (2012-Montecatini Terme, Mo.Ca. Montecatini Terme Contemporary Art); Rosso Fiorentino Rosso vivo (2014-Volterra).

Le sue opere, basate su influenze classicistiche e barocche mediate da ispirazione alla corrente metafisica, si nutrono degli studi in scenografia; così, figure allegoriche, rappresentative della società contemporanea, sono collocate su sfondi ricchi di dettagli manieristici a creare quinte teatrali di pura dimensione onirica. L’artista diventa perciò regista, artigiano-burattinaio, che muove cavalli, tartarughe e altri animali mediante esili e sottili fili di precario equilibrio tra l’essenza del reale e l’inganno del surreale.

In foto: Renzo Galardini, “Grani Blu”, 2018, acquerello su carta, 100×70 cm.

Tommaso Cascella è discendente di Pietro, scultore per enti pubblici e privati di altissimo profilo e Basilio, capostipite di una famiglia di artisti di riconosciuta professionalità. Basilio, pittore, ceramista e litografo tra i più noti del Novecento, è considerato “padre” della grafica pubblicitaria moderna. In sodalizio con grandi nomi del calibro di D’Annunzio, Puccini e Mascagni, ha preso parte a rassegne da Torino a Venezia, Napoli e Palermo, a raggiungere a Londra. Anche Montecatini Terme si fregia della sua firma; lo stabilimento Tettuccio conserva un ciclo di pannelli decorati dall’artista, costituenti la Galleria dei banchi di mescita.

Tommaso ha esposto per storici e noti spazi italiani ed esteri; dalla prima personale tenutasi alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano (1985) sono seguiti numerosi allestimenti da Torino a Bolzano, da Pescara a Roma, a varcare i confini per raggiungere Svizzera, Germania, Slovacchia e Giappone. All’intensa attività espositiva si aggiungono partecipazioni a manifestazioni di rilevanza internazionale tra cui la XXI Biennale di Gubbio e la XII Quadriennale di Roma. Nominato “accademico per la scultura” dalla storica e prestigiosa Accademia di S. Luca, l’artista viene celebrato anche a Pietrasanta con la mostra pubblica “Il linguaggio dell’Iride”. 

Lo stile del Maestro è peculiare tanto quanto il concetto fondante la sua produzione professionale; le opere sono fondamentalmente esito di una contaminazione, “trasposizione tridimensionale”, tra pittura e scultura.  Architetture su tela o su materia si compongono di simboli come fossero lettere di un alfabeto alchemico basato su intense, ed intensive, composizioni cromatiche.

Le opere di Cascella, composte di segni e colori, perciò gesti e suggestioni, sono puro disordine capace di riordinare immagini e ricostruire luoghi di memoria.

In foto: Tommaso Cascella, “Il luogo dell’amore (Montecatini)”, 2018, tecnica mista su tavola, 70×140. Particolare.