A quasi 20 anni da “Un segno plastico”, mostra dedicata all’opera di Corrado Zanzotto dall’allora Centro di Documentazione dell’Arte Moderna e Contemporanea Pistoiese e a 120 anni dalla sua nascita, abbiamo ritenuto opportuno ricordare a Montecatini Terme, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Mo.C.A – Montecatini Contemporary Art la figura, originale, di questo artista veneto di nascita e toscano di adozione.
Nato a Pieve di Soligo nel 1903, Zanzotto si trasferì a Pistoia tre anni dopo, dove crebbe in compagnia dell’amico Pietro Bugiani con cui frequentò la Scuola d’Arte per poi trasferirsi a Milano dove studiò alla Scuola Libera del nudo. Soggiornò più volte sia a Roma, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti, sia a Venezia di cui si innamorò perdutamente ritraendola in apprezzate e celebri tempere – acquerello. Zanzotto appartiene alla Scuola Pistoiese, movimento artistico animato da personalità del rango di Agostini, Cappellini e Mariotti; sostanzialmente, il gruppo riscrive la storia dell’Arte degli anni Venti, Trenta e Quaranta ispirandosi ai Maestri toscani del Trecento e Quattrocento. Fra i suoi maestri pure Michelucci, che lo incoraggiò a cimentarsi nella scultura ove appariva più sicuro che nella pittura, scultura che certamente predilesse fino al suo ritorno a Pistoia al termine della Seconda Guerra Mondiale. Più di recente rispetto ad altre mostre tenute sia nella montagna pistoiese che nella città natale, nell’ottobre 2019 l’opera di Zanzotto è stata posta all’attenzione generale da un articolo a piena pagina che l’attuale Sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, scrisse su “Il Giornale”.
Il legame fra Corrado Zanzotto e la città è di lontana origine e rimanda agli anni Trenta. Nel 1935 Zanzotto espose alla V Mostra d’Arte del Sindacato Fascista di Belle Arti, alle Terme Tamerici mentre nel 1938 partecipò alla VI Mostra del Sindacato Fascista di Belle Arti al Palazzo Littorio esponendo tre gessi.
La decisione di organizzare un ricordo pubblico a lui dedicato segue la recente acquisizione alla collezione permanente di Figure femminili, un acquerello e pastello su carta risalente al 1952. Questo ingresso rientra in un panorama di acquisizioni mirate ad incrementare in prestigio il profilo culturale della Galleria che, dunque, si lega con il territorio e con importanti personalità della storia dell’arte italiana riconosciute a livello nazionale ed internazionale. La nostra Galleria, oltre all’acquerello sopra richiamato, detiene anche una pregevole testina in bronzo del 1935, Ritratto di giovane ragazza con cappellino. Si può affermare che Zanzotto, pur nel suo essere toscano di adozione e non per sangue, riesce ad essere elemento identitario della cultura della nostra provincia, collante che unisce più e meglio di altri Montagna Pistoiese, capoluogo e Montecatini Terme. L’allestimento vuol dare evidenza della qualità del lavoro di Zanzotto nella scultura, nel disegno, nella pittura, assumendo una dimensione che vada oltre il significato o il valore della singola opera: questo lo riusciremo a fare grazie alla grande disponibilità che molti collezionisti privati hanno dimostrato verso questa nostra intuizione, supportata anche dalla efficace e costante collaborazione di Marilena Zeni che al Maestro dedicò il libro “Corrado Zanzotto l’artista figlio del re” e che è stata protagonista di più iniziative tese a tenerne viva la memoria nel corso degli anni.
Alessandro Sartoni
Vice Sindaco e Assessore alla Cultura
“Parlare di Corrado a chi negli anni lo ha conosciuto, a chi con lui e attraverso la sua arte ha preso esempio per intraprenderne la strada è tutt’altro che facile. Proverò solamente a raccontarvi la sua sofferenza. Quella che emanava e di quella che negli anni trascorsi dalla nostra conoscenza ho imparato a leggere. Quasi un fatto di pelle, anzi di anima. Quella che mi ha spinto fin qui a cercare di portare avanti un testimone che ha lasciato nel suo percorso di vita. Si parla di fortuna, quella poca che accompagna dalla nascita gli uomini. Si dice che il fato dirige a nostra insaputa la vita. Ben triste la scelta del suo fato. Spingendolo fin dove la mente umana salva gloriosamente, ascrivendola a se stessa, il barlume del concreto. Parlava fra sé, quasi un altro lui si insinuasse nel dialogo con la sua arte. La voglia di libertà che lo spingeva ramingo, poi accovacciato quasi nel ritorno ancestrale al grembo materno, coperto dal mantello come dalle pareti dell’utero. Protetto dalle forme esteriori o nascosto dalla tesa del cappello che alzava alcune volte spingendolo sulla nuca per lasciare che gli occhi pungenti afferrassero le immagini o si sprofondassero con sfida nell’animo dell’occasionale interlocutore. Corrado era così, libero come un uccello. Pronto ad emigrare improvvisamente senza rispettare le stagioni del calendario e degli uomini. E come gli uccelli, per lui il volo più bello non era nei ritorni ma quando la sua mente si librava in alto e la sua mano scendeva a riempire la tela con la sapienza degli antichi. Con l’attenzione di chi proietta la propria anima nelle cose che fa. Ogni pagina riempita era un piccolo sollievo, usciva l’insaziabile orco che lo divorava. Aveva bisogno di dipingere e disegnare per comunicare. Corrado avrebbe ben potuto fare a meno della voce. Gli occhi pungenti parlavano per lui dietro a un disegno. Errante viaggiatore nella vita, forse un ‘senza terra’. Coniugava la creazione dell’essere e della natura in tutt’uno senza identità, ceto sociale, razze e confini in nome e per nome dell’arte. “Io credo – soleva ripetere Corrado – senza volere, che anche nelle mie tempere, specialmente, nel quadro no, ci sia qualcosa che il pubblico debba capire da sé: RICOSTRUIRE…sono un pò ermetiche, troppo di dentro”.
Marilena Zeni
Il percorso espositivo offre dunque ai visitatori la possibilità di apprezzare l’arte del Maestro a trecentosessanta gradi; nel suo essere acuto sperimentatore del segno, indagatore del contrasto cromatico, abile scultore e ritrattista, critico osservatore della fisionomia e della psicologia del singolo
“Corrado Zanzotto. Dipinti, disegni, sculture”, inaugurata domenica 14 maggio, sarà ospitata in Galleria fino a domenica 9 luglio 2023.
Vi aspettiamo.
In foto: Ritratto di giovane ragazza con cappellino, 1935.