La “forza dell’Arte” di Cossyro in collezione Mo.C.A.

La firma di Michele Cossyro Valenza si aggiunge in collezione Mo.C.A. con un olio su tela donato per il progetto “Florilegio Italiano”. L’artista, dalla lunga carriera professionale con ruoli di docenza per Istituti di rilievo nazionale, Maestro Accademico Emerito all’Accademia di Belle Arti di Roma, consulente tecnico per il Ministero delle Finanze, per la Zecca dello Stato e direttore artistico de La Salerniana di Erice, onora dunque il nostro spazio espositivo confermando, al contempo, la forza attiva di Florilegio quale motore e promotore d’Arti e Cultura.

Michele Cossyro Valenza si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si approccia alla scultura su insegnamenti di Pericle Fazzini. Gli anni di formazione influenzano anche i primi impegni professionali; all’inizio degli anni Sessanta l’artista esordisce, infatti, nell’alta moda presentando una creazione di gioielli alla sfilata di Luigi Faraoni, nella splendida cornice di Palazzo Pitti a Firenze. Una vetrina, questa, che ha immediatamente portato il giovane artista alla luce dei riflettori a livello nazionale; la successiva vincita del II e del IV concorso per artisti del gioiello di Milano (1969 e 1971) consacra ufficialmente la sua firma sul panorama contemporaneo. Valenza inizia, così, a firmarsi pubblicamente Cossyro.

Ad oggi opere del Maestro corroborano collezioni private e pubbliche di Musei e spazi espositivi italiani e internazionali; istituti di pregio, Accademie di Belle Arti, da Catania a Urbino, da Venezia a L’Aquila e Roma, si sono fregiati del suo nome, per cattedre di docenza e corsi di Decorazione.

L’arte grafica e “metallica” di Cossyro nasce e trae ispirazione dalla luce che dona corpo a falsi piani in vertiginoso bilico; presenze iniziali, ideali, che permeano quadri e sculture dagli esordi alla maturità. L’artista porta avanti, difatti, una ricerca cromo-spaziale, con sperimentazioni di puro Astrattismo e Surrealismo, che applica anche su aspetti reali attinenti al sociale e all’ecologia.

Attraverso una personale rielaborazione delle lezioni accademiche Cossyro propone, dunque, allo spettatore una visione nuova, una lettura più fresca ed anticonformista, della realtà stessa delle cose: l’ambiente e le opere oggettive in esso collocate prendono forma su tela attraverso rielaborazioni colte, dotte, puramente concettuali.

Tali produzioni definite “Astrazioni fenomeniche”, poiché spiegabili solo attraverso il concetto della metafora perfettamente applicabile su di esse, attraggono le attenzioni della critica; emozioni, suggestioni e memorie danno dunque vita ad un’Arte che, vivendo essa stessa per sé stessa, nutrendosi di puro concetto, si sviluppa come fosse una variabile fuori controllo. Nascono, così, quadri speculari e quadri specchianti dove campiture dipinte si alternano a parti ricoperte da specchi; cicli pittorici denominati “Narciso”, “La Follia della Pittura”, “Derivazioni Stellari” e “Nasse” composti di opere aniconiche animate da scomposizioni, frantumazioni e inganni percettivi.

Parimenti alla produzione su tela Cossyro si dedica anche alla modellazione della materia che si origina da riflessioni concettuali e dalla bidimensionalità segnica; il segno, embrione del volume, fa sì che l’opera, nel nascere e per nascere, divenga oggetto in costante metamorfosi, sbocciando in meravigliosa e forte tridimensionalità.

In foto: Internet, 1998, olio su tela e rete vegetale, cm 150×173×129×183.