Orsigna. Classe 1944. Cresciuto in un piccolo paesino sul confine Tosco-Emiliano nel cuore dell’Appennino, Roberto Venturi matura un forte interesse per il disegno e per le arti figurative. In adolescenza studia all’Istituto d’Arte Petrocchi di Pistoia dove entra in sintonia con il maestro Bugiani; tra i due si instaura ben presto una sincera amicizia che sopravvive ben oltre gli anni del quinquennio scolastico e che si consolida con la presentazione ufficiale dell’allievo alla sua prima personale ospitata alla Galleria di Porta al Borgo nel 1971. Da questa prima esperienza Venturi prende parte a numerose altre collettive di ambito regionale e nazionale, alternando produzione artistica con attività professionali, ovvero il restauro di affreschi rinascimentali per la Sovrintendenza alle Gallerie di Firenze. Dall’autunno 2021 il Maestro è presente anche in collezione Mo.C.A. con tre disegni “E Pinocchio a nuotare più lesto che mai”, “Un branco infinito di pesci” e “Questo spettacolo era commovente” dedicati alla fiaba di Carlo Lorenzini.
Nello stile di Venturi riecheggiano gli insegnamenti del maestro Bugiani che fece conoscere al suo giovane allievo i più grandi nomi della Storia dell’Arte italiana ed internazionale. Nell’impostazione dei disegni preparatori dell’artista si scorge, infatti, la forte impronta di modelli eruditi appresi nel corso delle lezioni scolastiche, da Giotto a Piero della Francesca, da Raffaello a Fattori, da Cezanne a Morandi, Rosai e Bernasconi da cui, però, si distacca per mezzo di una pittura dal tocco squisitamente personale. Il risultato di questa commistione tra composizione/rigore scolastico ed interpretazione personale è una semplicità totalizzante che, all’osservazione, infonde una piacevole sensazione di ordine e pulizia.
Sicuramente il contesto paesaggistico e folkloristico dell’ambiente in cui l’artista è nato e ha vissuto, immerso nella natura appenninica tanto seducente quanto difficile e necessariamente vissuta con frugalità e tenacia, ha influito sulla sua Arte al punto da diventare un “ingrediente” fondamentale con cui interpretare ed apprezzare la straordinaria semplicità delle sue linee essenziali e nette. Nei disegni di Venturi si scorge infatti una sorta di “essenzializzazione” della realtà, ovvero una semplificazione della rappresentazione del vero che viene ridotto a semplici forme a cui l’artista infonde una calda interiorità ed una grande forza magnetica grazie al sapiente uso del colore e dell’immaginazione. Le sue opere non sono, quindi, di immediata lettura poiché la realtà rappresentata è, sì, un dato del tutto naturale e veritiero, reso a linee semplici e “sincere”, ma viene rielaborato su ispirazione della dolcezza e asprezza della vita nella natura circostante, in una sorta di profonda simbiosi e affinità tra l’uomo Venturi, la sua Arte ed il suo ambiente. Al contempo, in composizioni così pulite e semplici, l’artista lascia volutamente allo spettatore la possibilità di rielaborare l’interpretazione delle sue opere con sensibilità soggettiva, proprio come se i disegni fossero la narrazione di una fiaba il cui finale soggiace alla fantasia dell’osservatore: “è come se uno ti accompagnasse fino al crinale di un rilievo lasciandoti solo davanti allo spettacolo che si apre davanti e all’immaginazione di quello che vi è oltre.”
In foto: E Pinocchio a nuotare più lesto che mai, 2018, disegno su carta giallina, cm 24×32,5